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Persona, Scienziato
Periodo: 1730 - 1805
Note biografiche: Fu professore nelle università di Roma e di Pisa. Nel 1765, il granduca Pietro Leopoldo II lo chiamò a Firenze nominandolo contemporaneamente fisico di corte e direttore del gabinetto di fisica del palazzo Pitti. Per questo riunì ricchi materiali nostrani ed esotici, di animali, di piante, di minerali, di rocce, ma soprattutto preparò una superba raccolta di cere che illustrano l'anatomia dell'uomo, raccolta che ebbe fama mondiale e che costituisce ancor oggi il pregio maggiore delle ricchissime collezioni del museo fiorentino. I sentimenti di generoso patriottismo acquistarono al F. l'amicizia di Vittorio Alfieri; fu trattato con riguardo dai Francesi vittoriosi in Italia, invece gli Austriaci lo arrestarono al loro ingresso in Firenze. Fu sepolto in Santa Croce. Vasta, complessa e del più alto valore è l'opera scientifica del F. Studiò i movimenti dell'iride, scoperse e descrisse lo spazio dell'angolo dell'iride che porta il suo nome (spazio del Fontana), portando un notevole contributo allo studio del sistema linfatico; s'occupò del problema dell'irritabilità che era stato posto da A. Haller, fece una serie d'esperienze sull'irritabilità muscolare e sui riflessi, sull'anatomia e fisiologia dell'orecchio, sui movimenti del cuore; precorse la moderna tecnica istologica attaccando i tessuti con acidi e alcali o colorandoli con tinture adatte; studiò gli elementi figurati del sangue, la struttura del cervello e dei nervi (di cui scoperse il cilindrasse e la guaina mielinica); indagò gli effetti della compressione e della sezione dei nervi, scoprì al microscopio la rigenerazione delle fibre nervose recise; osservò e descrisse la striatura della fibra muscolare e giunse alla scoperta (generalmente attribuita al botanico R. Brown) del nucleo delle cellule; studiò la fine anatomia dei capelli, dell'epidermide, delle unghie, delle ossa, dello smalto e dell'avorio dei denti. Sono classiche le sue ricerche nel campo della tossicologia, particolarmente quella sul veleno della vipera e l'altra su alcuni veleni vegetali (curaro, lauroceraso). Zoologo e parassitologo, studiò l'Anguillula aceti (sostenendo che è vivipara e non ovipara), la ruggine del frammento e le idatidi del cervello, dimostrandole causa della malattia del capostorno. Studiando il problema dello sviluppo, seguace dell'epigenesi, combatté la teoria della preesistenza dei germi nella dottrina della generazione. Fisico e chimico, può essere considerato come il fondatore della gasometria, avendo ideato, per lo studio dei gas, una specie d'eudiometro; eseguì ricerche sull'ossido d'azoto e sull'ossigeno; scoperse il gas d'acqua, tentò anche d'introdurre nella pratica industriale la preparazione dell'idrogeno dal vapor acqueo e ferro rovente; a lui si deve infine, in questo campo, la scoperta del potere assorbente del carbone.
Lingua: Italiano
Paese: Italia

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Primo articolo di Fontana dedicato al discusso problema della trasformazione dell'acqua in terra. Dopo aver ripercorso il dibattito sulla questione fin dall'antichità, Fontana si sofferma sulle esperienze più recenti di chimici quali Le Roy, Lavoisier, De Machy e Marggraf, che hanno prodotto risultati contraddittori. Riferisce poi i suoi esperimenti, condotti tra il 1777 e il 1778 durante il soggiorno a Parigi. Una volta riempiti con acqua distillata o altre sostanze liquide dei matracci di vetro e di cristallo, Fontana li sigilla ermeticamente e li espone al fuoco. Trascorsi otto mesi, è in grado di fare alcune osservazioni: il peso dei matracci pare lievemente aumentato, l'aria e l'acqua al loro interno hanno subito alterazioni e sul fondo si rinvengono piccole quantità di terra. Le osservazioni, tuttavia, non sono conclusive. La terra, infatti, potrebbe essere il prodotto sia di una vera trasformazione dell'acqua, sia di una dissoluzione del vetro – e in misura minore del cristallo – dei matracci. L'articolo si conclude con la descrizione di nuovi esperimenti da realizzare per risolvere definitivamente la questione.
L'articolo fu ristampato nel “Journal des Sçavans”.
Tre anni più tardi, Fontana tornò sull'argomento in una lettera a Jacques Gibelin.

(Fabio Forgione)

motivazione del collegamento  
Ristampa dell'articolo, pubblicato sulle "Observations sur la physique" nel 1779.
motivazione del collegamento  
Articolo precedente sulla medesima tematica, pubblicato su "Observations sur la physique" nel 1779.

motivazione del collegamento  
Ristampa dell'articolo sul "Journal des Sçavans" nel 1779.
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Lettera a Jacques Gibelin sul medesimo argomento, pubblicata sulle "Observations sur la physique" nel 1782.

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Bibliothèque municipale, Lion F Disponibile su Google Books (ultima verifica 28/09/2022)