Monografia, Antico

Persona, Agronomo spagnolo
Periodo: (1470–1539)
Note biografiche: Fratello dell'umanista Hernado Alonso de Herrera, da giovane praticò l'agricoltura con suo padre. Abbracciò la carriera ecclesiastica diventando cappellano del cardinal Cisneros, dal quale ottenne un beneficio ecclesiastico nella sua città natale. Nel 1513 compose, su incarico del suo signore Cisneros, un "Trattato di Agricoltura generale" in lingua pura castigliana che fu finanziato e distribuito gratuitamente tra gli agricoltori. Fu tradotta in latino e in altri idiomi e influenzò l'opera di altri trattatisti stranieri. Nel 1818 apparve una edizione in quattro volumi con aggiunte dei botanici più illustri dell'epoca. L'opera originale conteneva nuove congetture sul sesso delle piante, sulla produzione dei frutti ecc. e diventò un testo classico di insegnamento fino alla Guerra civile spagnola. Nell'ampio studio sono compresi anche repertori di medicina veterinaria, meteorologia e studi sull'influenza degli alimenti sulla salute.
Persona, Letterato, notaio
Ruolo: Traduttore
Periodo: (XVI secolo)
Note biografiche: Autore della maggior parte delle traduzioni italiane e delle continuazioni dei più importanti romanzi cavallereschi spagnoli (il ciclo di Amadís, di Palmerín e il Florambel de Lucea) contribuì al successo del genere cavalleresco spagnolo in tutta Europa. Scrisse inoltre opere di altro genere: compilazioni storiche, versioni dal latino e dal francese e le traduzioni dei più importanti titoli di Antonio de Guevara e Pedro Mexía. Dai primi documenti noti si può ipotizzare che Mambrino Roseo sia nato attorno al 1500. Si sa con certezza che nel 1527 era notaio a Fabriano (Ancona) e uomo di fiducia di Malatesta Baglioni, signore di Perugia. Nel 1529 Malatesta Baglioni fu chiamato a Firenze a difendere la repubblica dal ritorno della famiglia Medici, imposto dal papa e dall’imperatore Carlo V, e fu posto al comando delle truppe della città assediata. Roseo fu presente in prima persona e nel 1530 pubblicò la sua prima opera, l’"Assedio di Firenze", in cui narra dettagliatamente, in ottava rima, le vicende dell’assedio, giustificando l’operato del suo signore, celebrandone l’integrità, la prudenza ed il valore. Malatesta morì nel 1531 e Roseo si trasferì a Roma negli anni ’40 legandosi ai poeti della cerchia dei Farnese. Negli anni romani 1542–43 l'uscita di varie pubblicazioni e l'assidua collaborazione con vari stampatori, specialmente con la tipografia Cartolari e con i fratelli Francesco e Michele Tramezzino (attivi sia a Roma che a Venezia), testimoniano l'intensa attività di Roseo come scrittore e traduttore. A Roma Mambrino Roseo frequentava verosimilmente i circoli letterari collegati ad alcune delle famiglie romane più in vista come i Colonna ed i Farnese. Nel 1546, infatti, raccolse e firmò un’antologia di rime dedicate a Livia Colonna, musa ispiratrice dei poeti romani dell'epoca. Questa collezione, riservata ad una diffusione confidenziale che ne escludeva la stampa, fu commissionata a Roseo da un ammiratore segreto di Livia, probabilmente lo stesso cardinale Alessandro Farnese. Nel 1550 alcuni documenti d’archivio fotografano Mambrino Roseo come “maestro di casa” di Ascanio della Cornia, condottiero perugino, parente dei Baglioni e nipote del nuovo Papa Giulio III. Un documento del 1564 presenta Mambrino Roseo sposato con una donna romana chiamata Giulia de Stati a cui, si presume, ebbe il figlio Ascanio Roseo. Negli anni tra il 1561 ed il 1575 Mambrino Roseo risulta essere uomo di famiglia e consigliere culturale di Clarice dell'Anguillara e di suo marito Sciarra Colonna e vivere con loro a Castelnuovo di Porto (Roma). Secondo Paola Iazurlo, a lui si deve il progetto iconografico del ciclo di affreschi delle bottega di Federico Zuccari nella “loggia pinta” della Rocca Colonna a Castelnuovo di Porto. In questi anni Roseo scrisse instancabilmente; pubblicando numerosi suoi scritti e portando avanti nuove traduzioni. Tra il 1568 e la sua morte, Mambrino Roseo, progettò e redasse l'albero genealogico di Amadis di Gaula decidendo di raccogliere in un indice la lista dei personaggi dell'intero ciclo. Nel 1581 la morte di Mambrino è attestata dalle parole che il figlio Ascanio Roseo scrisse nella dedicatoria a Bernardino Savello delle Histoire del mondo.
Persona, Poligrafo
Ruolo: Stampatore
Periodo: (1521–1586)
Note biografiche: Figlio naturale del grande architetto Jacopo Sansovino, nacque a Roma e si rifugiò a Venezia con il padre mentre la città veniva saccheggiata dai Lanzichenecchi (Sacco di Roma 1527). Studiò legge a Bologna e a Padova, spostandosi più volte e, dopo un breve periodo alla corte di Giulio III, si sposò stabilendosi definitivamente a Venezia, dove condusse una vita ritirata e tranquilla da autore poligrafo. Prestò la sua opera alle famose tipografie veneziane, per le quali fece traduzioni, compilò raccolte e annotò alcuni testi classici. Poligrafo attivissimo, autore di versi, di prose letterarie, storiche, retoriche, di traduzioni, editore e commentatore di classici, sono state registrate ben 97 opere, fra edite e inedite, scritte da Francesco Sansovino in un trentennio. Gli argomenti sono i più disparati: dalla storia alla medicina, dalle tecniche amorose all'agricoltura, dalla grammatica alla politica al diritto. Gli argomenti sono i più disparati: dalla storia alla medicina, dalle tecniche amorose all'agricoltura, dalla grammatica alla politica al diritto. Oltre che prestare l'opera propria nelle tipografie veneziane, ne aprì una sua. Si ricordano soprattutto la descrizione in 14 libri di "Venetia" (1581), l'opera "Dell'origine e de' fatti delle famiglie illustri d'Italia" (1582), il "Secretario" (1564), trattato sull'arte di scriver lettere, le "Lettere sopra le dieci giornate del Decamerone" (1543) e l'opera "Del governo dei regni e delle repubbliche così antiche come moderne" (1561). Sul tema storico, tradusse, dal latino in italiano, nel 1583, le "Antiquitatum variarum di Annio da Viterbo: Le antichità di Beroso Caldeo Sacerdote. Et d'altri scrittori, così Hebrei, come Greci et Latini, che trattano delle stesse materie" (1583), in seguito rivelatesi una complessa falsificazione.

Contenuto in

Opera di grande successo, che vide nel corso del XVI secolo sei traduzioni italiane, nel 1557, 1568, 1577, 1583, 1592 e 1596, tutte a Venezia. E' articolata in sei libri: il primo tratta delle proprietà della terra e sua coltivazione, il secondo della vigna e del vino, il terzo degli alberi e dei loro frutti, con riguardo all'olivo, il quarto tratta di erbe e orticoltura, il quinto di allevamento e apicoltura, il sesto dei tempi per la semina. Nel volume si raccolgono le esperienze di Catone, Varrone, Columella, Palladio, Plinio, Aristotele, Cos. Cesare, Crescenzio e Agostino Gallo

Uomo sdraiato in terra sotto la luna. In cornice

# Collocazione Prestabile Disponibilità  
IRCRES (GE) - ISEM UTENZA: Y.I.1 No Biblioteca

Apri con BYTERFLY
Immagine Principale (Copertina)