Persius Flaccus, Aulus
Biografia
Il poeta nacque a Volterra, in Etruria, da una famiglia piuttosto agiata, non di nobili origini, appartenente all'ordine equestre e probabilmente di origine etrusca. All'età di 12 anni si trasferì a Roma per seguire le lezioni di celebri maestri tra cui principalmente Quinto Remmio Palemone e dopo 4 anni divenne allievo del filosofo stoico Lucio Anneo Cornuto a cui si deve non solo l'impronta stoica della futura formazione di Persio, ma anche l'occasione di conoscere intellettuali come Lucano, Seneca, Trasea Peto, Cesio Basso i quali influiscono notevolmente sulla sua personalità culturale. Dal carattere piuttosto sensibile e riservato, secondo la biografia, con una buona dose di forte rigore morale, si dedicò completamente ai suoi studi supportato dalla madre, dalla sorella e da una zia paterna, nella sua biblioteca contenente più di settecento volumi. Morì presso una sua villa a Roma. La sua opera venne in seguito revisionata da Cesio Basso e Anneo Cornuto prima di essere pubblicata: molte parti furono eliminate, così come il resto della produzione del giovane poeta. Persio, per definire il suo stile, utilizzò una metafora chirurgica: a suo parere, infatti, il poeta deve radere, defigere, revellere, vale a dire "raschiare via e incidere per asportare". In parole povere il suo scopo è quello di correggere, usando come arma la satira ('ingenuo ludo'), i suddetti "mores pallentes", ossia i costumi pallidi, visti come malati e quindi corrotti. A questo fine corrisponde una lingua che si definisce ordinaria e scabra. Ordinaria perché non ricerca stupefazioni stilistiche, scabra perché la iunctura acris produce una sonorità quasi fastidiosa. Questi aspetti verranno poi ripresi nel Novecento dal poeta Eugenio Montale in "Ossi di seppia" del 1925. Lo stile del poeta sembra tendere per certi versi al surrealismo: i suoi accostamenti oscuri, le sue metafore complesse, i suoi passaggi dal generale al particolare, lo hanno reso uno degli autori più difficili della latinità. In effetti il pubblico di Persio, come quello di Orazio, è selezionato, in quanto l'autore presuppone una cultura medio–alta, come evidente anche da una sorta di fastidio per il volgo e la persona comune