Persona

Biografia

Nel 1482 gli "Elementi di Euclide" uscirono per la prima volta a Venezia dalla stamperia di Erhardus Ratdolt. Niccolò Fontana di Brescia, più noto col nome di Niccolò Tartaglia, tradusse “per comune commodo et utilità di latino in volgar” gli "Elementi di Euclide" pubblicandoli la prima volta nel 1543 a Venezia. Thomas Gechauff, più noto come Thomas Venatorius, pubblicò a Basilea nel 1544 l'opera omnia di Archimede in greco. In Italia Federico Commandino, matematico ed umanista italiano, uno dei maggiori traduttori delle opere dei grandi matematici dell'antichità, pubblicò traduzioni di numerose opere di matematici greci dell'antichità raggiungendo una chiarissima fama. Nato a Urbino, studiò medicina a Padova e a Ferrara, dove ottenne la laurea. Divenne medico personale del cardinale Ranuccio Farnese, cognato del duca di Urbino Guidobaldo della Rovere, ottenendo la sua protezione; durante la sua vita però fu attratto soprattutto dagli studi di matematica e dedicò la sua opera intellettuale alla edizione di testi antichi, traducendoli da manoscritti che, pervenuti attraverso il lunghissimo guado medioevale, erano talora in pessime condizioni. Suo padre Giovan Battista era stato l'architetto militare che, su incarico di Francesco Maria I della Rovere, aveva rafforzato le mura di Urbino per adeguarle a resistere alle crescenti artiglierie; suo nonno era stato segretario del principe Federico da Montefeltro che, oltre all'arte della guerra, aveva coltivato quelle liberali, proteggendo artisti e letterati ed aveva creato una biblioteca considerata una delle più illustri. Il grande merito di Federico Commandino per la storia della matematica è stata la sua vasta attività di traduttore in latino delle opere dei matematici dell'epoca greco–ellenistica. Si deve a lui una nuova traduzione di alcune opere di Archimede (1558, Archimedis Opera nonnulla), tra cui il "Trattato dei corpi galleggianti". Tradusse inoltre l'opera di Aristarco da Samo (Su le grandezze e le distanze del Sole e della Luna), la "Collezione matematica di Pappo di Alessandria" (pubblicata postuma, nel 1588), Euclide (tradotto anche in italiano), i primi quattro libri delle "Coniche di Apollonio", pubblicati nel 1566 insieme con il "De sectione cylindri" di Sereno di Antinoe e i commenti di Eutocio. Tradusse anche alcuni scritti di Tolomeo e di Erone di Alessandria. Curò, insieme a John Dee, la prima edizione a stampa del "De superficierum divisionibus liber" del matematico iracheno Muhammad al–Baghdadi. Nel 1562 pubblicò un testo sugli orologi solari Horologiorum descriptio e nel 1565 il Liber de centro gravitatis solidorum, che uscì insieme al suo rifacimento della traduzione latina di Guglielmo di Moerbeke dei Galleggianti di Archimede: in essa Commandino cercava di fornire una dimostrazione della determinazione del centro di gravità del paraboloide di rotazione, risultato citato da Archimede (ma senza dimostrazione) nel secondo libro dei Galleggianti. Fondò a Urbino una scuola matematica; suoi allievi furono Guidobaldo del Monte che nel 1588 pubblicò le "Matematicae Collectiones" di Pappo con i commentari del Commandino e Bernardino Baldi. Edizioni delle sue opere sono continuate nei secoli successivi curate in vari paesi da diversi autori. Commandino fu inoltre in corrispondenza con Francesco Maurolico di Messina, uno dei matematici più creativi del suo tempo. Oggi si ritiene che la sua opera di traduttore ed editore fu della massima importanza per la rinascita della matematica in Europa nel XVI secolo, per la possibilità per gli studiosi di accedere alle opere rimaste dei grandi matematici della cultura greco–ellenistica.

Monografia (1589) Pappi Alexandrini Mathematicae collectiones. A Federico Commandino Vrbinatae in latinum conuersae, & commentarijs illustratae