Persona

Biografia

Georg Bauer, latinizzato col nome di Giorgio Agricola, già all'età di vent'anni fu nominato rettore straordinario di greco alla Grande Scuola di Zwickau, in Germania, e iniziò anche la sua carriera di scrittore in filologia. Dopo due anni si ritirò da questo incarico per proseguire i suoi studi di medicina, fisica, e chimica a Lipsia. Conseguì il suo dottorato in Italia dal 1524 al 1526. Agricola tornò a Zwickau nel 1527, e fu scelto come fisico della città a Joachimsthal, un importante centro minerario e metallurgico boemo. La sua profonda conoscenza della filologia e della filosofia lo aveva abituato al pensiero sistematico, fornendogli la capacità di teorizzare i suoi studi e osservazioni sui minerali in un sistema logico, che cominciò a pubblicare nel 1528. Il suo dialogo "Bermannus, sive de re metallica dialogus" scritto nel 1530, rappresentò il primo tentativo di portare la conoscenza dal puro piano teorico della scienza del tempo a quello pratico del lavoro ed ebbe successo: il libro iniziava con una lettera di apprezzamento di Erasmo da Rotterdam. Nello stesso anno il Principe Elettore Maurizio di Sassonia lo nominò storiografo, dandogli un contratto annuale, e così Agricola emigrò a Chemnitz, il centro dell'industria mineraria dell'epoca, in modo tale da poter ampliare il suo raggio di osservazione. I cittadini mostrarono di apprezzare molto i suoi studi, nominandolo fisico della città nel 1533. Nello stesso anno, egli pubblicò un libro sul sistema di pesi e misure di Greci e Romani, intitolato "De Mensuis et Ponderibus". La sua popolarità, tuttavia, ebbe vita breve perchè la città di Chemnitz fu teatro di un violento movimento protestante, mentre Agricola non aveva mai abbandonato la fede nella vecchia religione cattolica: fu quindi obbligato a rassegnare le dimissioni dalla sua carica pubblica di borgomastro. Si ritirò a vita privata, lontano dai movimentati contenziosi dell'epoca, votandosi interamente allo studio. Il suo interesse principale restava sempre la mineralogia, anche se continuava a occuparsi di medicina, matematica, teologia e storiografia. La sua principale opera storica fu "Dominatores Saxonici a prima origine ad hanc aetatem", pubblicata in Sassonia. Nel 1544 pubblicò "De ortu et causis subterraneorum", in cui poneva le basi della geologia fisica e della geologia applicata, criticando le vecchie teorie sull'argomento. Nel 1545 seguì "De natura eorum quae effluunt e terra", nel 1546 "De veteribus et novis metallis", un compendio sulla scoperta e occorrenza dei minerali, mentre nel 1548 pubblicò "De animantibus subterraneis", a cui seguirono negli anni seguenti svariate piccole pubblicazioni sui metalli. Il suo lavoro più famoso, "De re metallica libri ХІІ", fu pubblicato nel 1556, sebbene apparentemente sia stato terminato molti anni prima, vista che la dedica all'elettore e suo fratello è datata 1550. Questo libro è un completo e sistematico trattato sull'attività mineraria e sulla metallurgia, ed è illustrato con raffinate e interessanti xilografie, e inoltre contiene in appendice gli equivalenti in tedesco dei termini tecnici usati nel testo in latino. Questo libro è rimasto a lungo un'opera di riferimento, e pone il suo autore tra i più esperti chimici del suo tempo. Credendo che la roccia nera di Schlossberg presso Stolpen fosse la stessa del basalto di Plinio il Vecchio, le assegnò questo nome, originando così un termine petrologico che è rimasto permanentemente nel vocabolario scientifico. Agricola, rimase fino alla fine dei suoi giorni uno strenuo cattolico, sebbene tutti a Chemnitz si fossero convertiti al luteranesimo. Si dice che Agricola morì per un attacco di apoplessia dovuta a un'accesa discussione con un teologo protestante. Morì a Chemnitz il 21 novembre 1555, ed era così violento il risentimento teologico nei suoi confronti, che non fu neanche sepolto nella città a cui aveva dato lustro. Tra due ali di dimostranti, fu portato a Zeitz, a sette chilometri e mezzo di distanza (7 miglia terrestri prussiane) da Chemnitz, e fu sepolto nella chiesa parrocchiale della città. "De Re Metallica" è considerato un documento classico dell'alba della metallurgia, rimasto insuperato per due secoli: nel 1912 il Mining Magazine di Londra ne pubblicò una traduzione fatta dall'ingegnere minerario americano Herbert Hoover, ricordato anche nella sua veste di presidente degli Stati Uniti d'America, e da sua moglie Lou Henry Hoover. É considerato, insieme al Biringuccio, fondatore della mineralogia e della moderna metallurgia.

Monografia (1550) Di Giorgio Agricola De la generatione de le cose, che sotto la terra sono e de le cause de' loro effetti e nature, lib. V. De la natura di quelle cose, che da la terra scorrono, lib. IIII. De la natura de le cose fossili, e che sotto la terra sicauano, lib. X. De le minere antiche e moderne, lib. II. Il Bermanno, o de le cose metallice, dialogo, recato tutto hora dal latino in buona lingua volgare
Monografia (1953) Georg Agricola : 1494–1555 : Begründer dreier Wissenschaften Mineralogie–Geologie–Bergbaukunde
Monografia (1969) L'arte de' metalli
Monografia (2003) De re metallica : con in appendice il De animantibus subterraneis