Persona

Biografia

Fu avviato presto alla vita militare e a una formazione tecnica, apprendendo i principi dell'architettura dal noto ingegnere Antonio Bertola e dell'artiglieria dall'ingegnere e comandante Antonio Felice De Vincenti, che aveva progettato il nuovo Arsenale di Torino. In servizio nel Corpo Reale d'Artiglieria dal 1742, durante la guerra di Successione austriaca fu sul campo di battaglia come luogotenente, distinguendosi a Campo Santo (1743), ma soprattutto come ingegnere, partecipando agli assedi di Modena, della Mirandola e della Rocca di Piacenza. Il suo intervento durante le operazioni di difesa della fortezza di Demonte riuscì a evitare l'esplosione della polveriera. In seguito agli assedi di Valenza, Montalbano, Villafranca, Savona, Finale Ligure e Ventimiglia, si dedicò a un intenso periodo di viaggi esplorativi che ebbero una funzione fondamentale per la formazione dei futuri ingegneri militari piemontesi, esito anche dell'azione che era stata compiuta dai diplomatici sabaudi. Nel 1749 il re di Sardegna aveva autorizzato una missione che Robilant, in compagnia di quattro cadetti delle Reali Scuole teoriche e pratiche d'artiglieria e fortificazioni, intraprese nell'Europa nord–orientale, in Sassonia, Turingia, Austria, Boemia e Ungheria. Obiettivo del viaggio era quello di raccogliere le informazioni necessarie per migliorare le attività estrattive e metallurgiche nel Regno di Sardegna. A Freiberg, in Sassonia, per circa un anno, Robilant frequentò i corsi di chimica metallurgica e mineralogia tenuti da Christlieb Ehregott Gellert, quelli di chimica metallurgica impartiti da Frederich Hoffmann, di geometria sotterranea da Johannes Zeibt e di docimastica da Johann Andreas Klotsch. Le lezioni teoriche erano arricchite da esercitazioni pratiche e da visite alle miniere e agli impianti. A Freiberg era attivo un ente, l'Oberbergamt, fondato nel lontano 1542, preposto al controllo del patrimonio mineralogico, degli impianti di produzione dell'intera Sassonia e dei lasciapassare concessi eccezionalmente ai visitatori stranieri. Nel 1752, Robilant raccolse le sue esperienze in un'opera dal titolo "Viaggi e memorie relative alle miniere di Allemagna". Resa pubblica alla fine del Settecento, l'opera avrebbe dato vita a due pregevoli copie manoscritte conservate alla Biblioteca Reale di Torino e all'Accademia delle scienze di Torino: cinque volumi riccamente illustrati con i disegni degli impianti e delle macchine di cui l'autore era venuto a conoscenza durante il viaggio. Nel corso di quel viaggio, Robilant aveva acquistato una collezione di minerali destinata a creare la base del nuovo Museo di mineralogia presso l'Arsenale torinese, di cui lo stesso Robilant sarebbe diventato direttore. Ispettore generale delle miniere dal 1752, fece carriera militare come tenente generale di fanteria fino al grado di primo ingegnere del re. Ispettore delle miniere fino al 1779, dal 1762 al 1796 diresse la scuola di metallurgia e il laboratorio di chimica delle Reali Scuole d'artiglieria di Torino. Come ispettore generale delle miniere ricevette dal ministro Giovanni Battista Lorenzo Bogino il compito di controllare lo sfruttamento minerario in Sardegna. Il 25 luglio 1783 Robilant fu nominato socio dell'Accademia delle Scienze di Torino nell'anno della sua fondazione, una delle più prestigiose istituzioni dell'Europa di fine Settecento. Sotto la protezione e al servizio del governo sabaudo, l'Accademia sperimentava un interessante incontro fra pure istanze scientifiche e concreti programmi di riforma (di qui il motto dell'Accademia: «Veritas et utilitas»). Robilant ricevette quasi subito l'incarico di leggere i periodici e i giornali scientifici tedeschi che l'Accademia riceveva, riferendone ai consoci durante le riunioni. Egli pubblicò nei "Mémoires de l'Académie royale des sciences" alcuni saggi che coronavano un trentennio di ricerche ed erano destinati ad accrescere la fama internazionale del mineralogista. Fu anche membro della Reale Accademia di agricoltura. Fra i suoi lavori si può ricordare, inoltre, "De l'utilité et de l'importance des voyages, et des courses dans son propre pays" (Torino 1790). Dal 1788 al 1798 assunse la carica di capo del Congresso degli edili. Morì quando si stava rifondando l'Accademia delle scienze di Torino con il nome di "Accademia nazionale" a opera delle autorità napoleoniche. Robilant era fra coloro che, con Prospero Balbo, Lodovico Morozzo, Sigismondo Gerdil e Giuseppe Corte di Bonvicino, furono esclusi dalla lista dei soci, cedendo il posto a studiosi più graditi al nuovo regime.

Monografia (18) Sur les différens procédés qui ont été employés a l'Hotel de la Monnoie de S.M. pour améliorer les traitements métallurgiques par le Chevalier de Robilant lieutenant général d'infanterie, premier ingénieur du roi. Commandant en chef le corps royal du génie, chef du corps des édiles, et membre de l'Académie Royale des Sciences