Telesio, Antonio
Biografia
Antonio Telesio fu influenzato dal movimento umanistico che animò la cultura cosentina alla fine del XV secolo e agli inizi del XVI, grazie alla presenza di maestri illustri di lettere greche e latine, come Tideo Acciarino Piceno e Crasso Pedaciodedicarsi. Si dedicò quindi agli Studia Humanitatis. Tra il 1517 e il 1518 si recò a Milano, portando con sé suo nipote Bernardino. A causa della battaglia della Bicocca si spostò a Roma dove pubblicò un'Epistola ad Alexandrum Cacciam Florentinum ob Clementis VII. Pontificatum Maximum (Romae, F. Minitium Calvum), datata 13 dicembre 1523. Tra gli anni 1528 e 1529 Antonio Telesio pubblicò a Venezia, presso lo stampatore Bernardino Vitali (fl. 1494–1539), il De coloribus libellus e l'Imber Aureus. Le opere sono accompagnate da una serie di poesie. Il De coloribus, risulta uno dei testi più importanti del XVI secolo, ristampato innumerevoli volte, e più volte citato da letterati e umanisti del Cinquecento e del Seicento, nel quale troviamo, oltre ad una ricca terminologia sui colori, importanti suggestioni filosofiche – sul rapporto fra natura e arte, e sull'universalità del sentire –, filtrate da testi virgiliani e ciceroniani, che lasciarono un'impronta indelebile nella mente del nipote Bernardino. Ritornò in Calabria, sua terra di origine per poi approdare a Napoli verso il 1531 dove la pubblicazione di una sua lettera testimonia dell'esistenza, nella villa dei Martirano, di una scuola per l'istruzione dei giovani figli dell'aristocrazia napoletana.
Monografia (1541) Lazari Bayfii Annotationes in Legem 2 de captiuis, & postliminio reuersis, in quibus tractatur De re nauali, per authorem recognitae. Eiusdem Annotationes in tractatum De auro & argento legato, quibus vestimentorum & vasculorum genera explicantur. His omnibus, imagines ab antiquissimis monumentis desumptas, ad argumenti declaratione subiunximus. Item Antonii Thylesii De coloribus libellus, a coloribus vestium non alienus