Monografia, Antico

Persona, Umanista e religioso francese
Periodo: (1496–1547)
Note biografiche: Umanista, poeta e religioso francese, fu abate presso l'abbazia di Saint–Sauveur de Charroux e in quella di Notre–Dame de la Grainetière. Scrisse vari trattati di erudizione fra cui, più importante, il De re navali (1536), e tradusse in versi l'Elettra di Sofocle (1537) e l'Ecuba di Euripide (1544). La sua opera principale resta il suo libro in latino, riguardante l'abbigliamento degli antichi e l'arte della navigazione, stampato a Basilea nel 1541. Scrisse versi in latino. Fu consigliere nel Parlamento di Parigi e Maestro delle Suppliche. Il re Francesco I di Francia lo mandò come ambasciatore a Venezia nel 1530 e lo incaricò di varie commissioni importanti. Fu padre del poeta Jean Antoine de Baïf.
Persona, Nobile, poeta, filosofo e umanista
Ruolo: Autore citato
Periodo: (1482–1534)
Note biografiche: Antonio Telesio fu influenzato dal movimento umanistico che animò la cultura cosentina alla fine del XV secolo e agli inizi del XVI, grazie alla presenza di maestri illustri di lettere greche e latine, come Tideo Acciarino Piceno e Crasso Pedaciodedicarsi. Si dedicò quindi agli Studia Humanitatis. Tra il 1517 e il 1518 si recò a Milano, portando con sé suo nipote Bernardino. A causa della battaglia della Bicocca si spostò a Roma dove pubblicò un'Epistola ad Alexandrum Cacciam Florentinum ob Clementis VII. Pontificatum Maximum (Romae, F. Minitium Calvum), datata 13 dicembre 1523. Tra gli anni 1528 e 1529 Antonio Telesio pubblicò a Venezia, presso lo stampatore Bernardino Vitali (fl. 1494–1539), il De coloribus libellus e l'Imber Aureus. Le opere sono accompagnate da una serie di poesie. Il De coloribus, risulta uno dei testi più importanti del XVI secolo, ristampato innumerevoli volte, e più volte citato da letterati e umanisti del Cinquecento e del Seicento, nel quale troviamo, oltre ad una ricca terminologia sui colori, importanti suggestioni filosofiche – sul rapporto fra natura e arte, e sull'universalità del sentire –, filtrate da testi virgiliani e ciceroniani, che lasciarono un'impronta indelebile nella mente del nipote Bernardino. Ritornò in Calabria, sua terra di origine per poi approdare a Napoli verso il 1531 dove la pubblicazione di una sua lettera testimonia dell'esistenza, nella villa dei Martirano, di una scuola per l'istruzione dei giovani figli dell'aristocrazia napoletana.
Lingua: Italiano
Paese: Italia
Persona, Anatomista
Ruolo: Autore postfazione, colophon, etc.
Periodo: 1504 - 1564
Note biografiche: Nacque a Parigi e fu noto come Carolus Stephanus in latino, fu un esponente della scienza di anatomia in Francia. Proveniva da una famiglia di eruditi, tipografi e librai francesi (dal XV sec.), attivi a Parigi e a Ginevra per 160 anni, celebre specialmente per ottime edizioni di classici latini e greci e per lessici monumentali. Dopo la formazione umanistica studiò medicina prendendo il dottorato a Parigi. Per un periodo fu mentore di Jean–Antoine de BAIF, futuro poeta. La sua carriera è stata interrotta dalle persecuzioni religiose. Sembra essere stato il primo a rilevare valvole nell'orifizio delle vene epatiche, mentre la sua descrizione del cervello è inferiore rispetto a quella data sessant'anni prima dall'italiano Alessandro Achillini. Le sue ricerche si concentrarono nella struttura del sistema nervoso. A Cattolica, si occupò della sua tipografia, e nello stesso anno fu nominato stampatore del re. Nel 1561 però finì in bancarotta, e probabilmente morirono in prigione per debiti. Le sue opere principali sono: Praedium Rusticum (1554), una raccolta di scritti che aveva compilato dagli antichi scrittori di vari rami del settore agricolo e che ha continuato ad essere un libro preferito fino alla fine del 17 ° secolo; Dictionarium historicum annuncio poeticum (1553), prima enciclopedia francese; Thesaurus Ciceronianus (1557); De dissectione partium corporis humani libri tres, con bellissime xilografie (1545). Pubblicò anche una traduzione di una commedia italiana, "Gl'ingannati" , sotto il titolo di Le Sacrifice (1543; ripubblicato come Les Abus nel 1549), che ha avuto una certa influenza sullo sviluppo della commedia francese; e Paradossi (1553), un'imitazione del Paradossi di Ortensio Landi. Sua figlia Nicole Estienne divenne un poeta prolifico.
Lingua: Francese
Paese: Francia
Persona, Basilea
Ruolo: Tipografo
Periodo: (1501–1563)
Note biografiche: Fondò insieme al marito di sua sorella Justina Froben, Nicolaus Episcopius il vecchio, originario di Montdidier, una società tipografica attiva a Basilea. Nei primi tempi della società fece parte anche Johann Herwagen, patrigno di Hieronymus. Si formò all'università di Basilea e girò l'Europa. É noto per aver avuto tra i suoi amici Erasmo da Rotterdam e soprattutto per aver reso Basilea un importante centro della stampa rinascimentale. Tra le loro edizioni spicca la prima edizione latina del "De Re Metallica" di Georgius Agricola del 1556 e le opere d'arte di Hans Holbein il giovane. I suoi figli Ambrosius e Aurelius continuarono l'attività di famiglia fino al secolo successivo
Persona, Basilea
Ruolo: Tipografo
Periodo: (1501–1564)
Note biografiche: Espertissimo filologo classico, sposò la figlia dello stampatore basileese Johann Froben e, alla morte di questo (1527), ne ereditò con il cognato Gerolamo la stamperia, che con la firma Froben & Episcopius pubblicò dal 1529 pregevoli edizioni critiche, particolarmente dei Padri della Chiesa (queste ultime sotto la direzione, per alcuni anni, di Erasmo da Rotterdam).

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Le due mani che escono dalle nuvole reggono un caduceo in cima al quale posa, tra le teste dei due serpenti, una colomba

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