Persona

Biografia

Nacque a Siena poco dopo il 1560. Si trasferì presto a Venezia, dove si inserì nel fervido mondo dei tipografi e dei librai. Dal 1583 iniziò a stampare in nome proprio, conservando orgogliosamente per lunghi anni nella sigla editoriale l'appellativo di "senese". A partire dal 1591 Ciotti divenne proprietario di una sua bottega editoriale e commerciale e cominciò a utilizzare il suo primo marchio tipografico: un medaglione raffigurante una Minerva armata di lancia e scudo, dichiarandosi "stampator e librer alla Minerva" o "al segno della Minerva". Nel 1590 si trovò a Francoforte per lavoro, dove incontrò Giordano Bruno, al quale consegnò l'invito di Mocenigo, nobile veneziano, a trasferirsi a Venezia. Quivi Bruno frequentava abitualmente la sua bottega, dove comprava libri. Dal 1594 il nome Ciotti comparve sui frontespizi di alcune sue pubblicazioni come quello del "libraro e stampatore dell'Accademia venetiana", allora appena risorta, la cui tipografia fu appunto affidata al senese, che ancora nel 1606 firmava una sua prefazione con l'appellativo di "Academico venetiano". Nel 1597 trasferì la sua bottega "al segno dell'Aurora", adottando come emblema quello di una donna celeste tra le nubi con una stella sul capo, che precede il sole diradando le tenebre notturne e dispensando la luce. La sua produzione editoriale si infittì progressivamente a partire dal 1591. Sono stati registrati quasi sessanta libri usciti dalla sua tipografia prima del 1600. Se in qualche raro caso Ciotti aveva preferito associarsi con altri editori per specifiche pubblicazioni particolarmente impegnative, dal 1607 al 1615 si unì invece stabilmente con Bernardo Giunta in una compagnia per i cui nove anni di esistenza si sono potute elencare ottantasette edizioni, con una punta di ben ventotto per il solo 1609. L'intraprendente libraio spesso non si limitava a fungere semplicemente da tipografo, ma assumeva anche 19 funzioni più ambiziose di editore o curatore dei libri che uscivano dalla sua bottega, premettendovi dediche e prefazioni da lui firmate che rivelano il buon livello della sua cultura. Accanto ai libri giuridici e alle opere dei classici, assai numerose sono le edizioni di testi scientifici e soprattutto di opere letterarie e di scritti religiosi e teologici. Nell'estate del 1599 Ciotti fu arrestato e severamente multato dall'Inquisizione, insieme con altri librai veneziani, per aver importato opere proibite dalla Germania. Con alcuni scrittori i suoi rapporti furono burrascosi per esempio Castelvetro, Marino, Tassoni, Stigliani. Sempre attivo e intraprendente, occupato a gestire non facili rapporti personali e d'affari, egli fu impegnato in continui viaggi per il suo lavoro, Francoforte, Ferrara, Napoli, Sicilia in un vortice di rocambolesche disavventure: il naufragio, il sequestro da parte delle autorità inquisitoriali siciliane dei suoi libri, tra cui un'opera di Aretino. Probabilmente i suoi viaggi in Sicilia sono legati ai suoi rapporti d'affari coi Giunti, i quali avevano un'agenzia a Messina e interessi in tutta l'isola. Tale società durò fino al 1615, dopodiché Ciotti riprese la sua piena indipendenza trasportando la sua bottega in Sicilia, dove comparvero a partire dal 1616 e fino al 1622 edizioni di un suo figlio, libraio Francesco Ciotti di origine veneziana. Nel 1625 usciva a Venezia un'edizione delle tre parti della Lira dei Marino "appresso il Giotti", ma lì a poco Ciotti si trasferì nell'isola dove morì a Palermo.

Monografia (1604) Mondo elementare et celeste