Persona

Biografia

Condottiero italiano rinascimentale, fu l'ultimo duca di Urbino, duca di Sora, signore di Pesaro, Senigallia, Fossombrone e Gubbio. Figlio di Guidobaldo II Della Rovere, Duca sovrano di Urbino e Conte di Montefeltro, e di Vittoria Farnese, fu educato rigorosamente e trascorse gli anni tra il 1565 e 1568 alla corte di Spagna. Manifestò presto un vivo interesse per le lettere e le matematiche e un'indole riflessiva. co di don Giovanni d'Austria. Alla morte del padre nel 1574 gli successe nel ducato. Si sposò nel 1570 con Lucrezia d'Este, di 15 anni più vecchia: fu un matrimonio infelice e senza prole che finì con una separazione consensuale le cui condizioni furono fissate nel 1578, dall'arbitrato d'una commissione cardinalizia. Avendo Guidobaldo II aderito alla Lega Santa contro i Turchi, in risposta all'appello fatto dal Papa Pio V ai principi cattolici di buona volontà in difesa dell'Europa e della Cristianità dall'invasione musulmana, Francesco Maria II partecipò nel 1571 alla battaglia di Lepanto, alla testa di oltre 2.000 soldati provenienti dal ducato di Urbino. Il giovane erede diede lustro al casato, distinguendosi valorosamente nel conflitto, combattendo a fianco Francesco esordì come duca determinato a un "buon governo": eliminò parecchi dei dazi e delle gabelle introdotti dal padre riducendo le spese di corte. Per rimpinguare le casse del Ducato di Urbino, vendette nel 1579, a Giacomo Boncompagni, il Ducato di Sora Arce, dominio storico della sua famiglia. Riformò anche l'amministrazione della giustizia. Severi i decreti contro gli abusi e i soprusi di giudici e funzionari venali; regolamentò la gestione dei Monti di pietà, emanò disposizioni a protezione degli orfani e delle vedove; proibì le offese e le soperchierie antiebraiche, malgrado la vigenza anche nel Ducato, in quanto feudo della Chiesa, della feroce bolla di Pio V del 1556. Fece addestrare le milizie da qualificati ufficiali sicché, nel 1580, Francesco poteva contare su di una milizia effettiva di 15.000 fanti. Ottenne il titolo di “Serenissimo” da Sua Maestà Cattolica il 15 settembre 1585 e lo stesso giorno fu nominato Cavaliere del Tosone d'Oro. Proprio a causa del risanamento economico attuato da Francesco Maria II attraverso una saggia gestione ed evitando di gravare i sudditi di tasse, si ricorda come il duca più amato e stimato dal popolo del ducato Nel 1598 la moglie Lucrezia d'Este morì senza aver lasciato eredi. Sull'opportunità di nuove nozze o, in alternativa, di far tornare il ducato, in assenza di eredi alla morte dell'ultimo duca, sotto il dominio papale, il duca interpellò appositamente i suoi sudditi, i quali risposero accoratamente e sollecitarono il quarantanovenne sovrano a nuove nozze. Il 26 aprile 1599 a Casteldurante sposò la giovanissima cugina Livia Della Rovere, più giovane di trentasei anni, per poter dare al ducato un erede che scongiurasse l'estinzione della casata dei Della Rovere e l'annessione nello Stato Pontificio. Il 16 maggio 1605 venne alla luce Federico Ubaldo che, giovanissimo, assunse le redini del ducato e sposò Claudia de' Medici nel 1621, dando a Francesco Maria II una nipotina Vittoria, futura granduchessa di Toscana, ultima esponente diretta dei Della Rovere e unica erede del suo patrimonio allodiale. Federico Ubaldo morì improvvisamente il 29 giugno 1623, lasciando il ducato nuovamente nelle mani del padre il quale il 20 dicembre 1624, rassegnato all'estinzione della casata, sottoscrisse la devoluzione di tutti i feudi rovereschi al papa Urbano VIII, sovrano dello Stato della Chiesa. La devoluzione divenne esecutiva alla sua morte avvenuta a Casteldurante (sua residenza preferita) il 23 aprile 1631, dove fu sepolto nella chiesa del Crocifisso.

Monografia (1589) Pappi Alexandrini Mathematicae collectiones. A Federico Commandino Vrbinatae in latinum conuersae, & commentarijs illustratae