Baldinucci, Filippo
Biografia
Nacque in una delle famiglie più ricche e influenti di Firenze da Giovanni e da Caterina da Valle. I membri della sua famiglia, infatti, sin dal Trecento, avevano ricevuto pubblici uffici ed esercitato la mercatura. Ricevette un'educazione molto religiosa e fu avviato agli studi dai gesuiti continuando le attività commerciali paterne. Mostrò subito un'inclinazione per la musica e le arti figurative: frequentò le botteghe dell'incisore e scultore Iacopo Maria Foggini e del pittore Matteo Rosselli. Coniugò i suoi talenti artistici con la sua cultura frequentando salotti letterari alla villa della Lastra di Empoli, attorno al gentiluomo fiorentino Alessandro Valori. La fama di Baldinucci, ritrattista ed esperto d'arte, arrivò ben presto presso il mondo granducale, accompagnata dall'apprezzamento di lui come uomo esperto anche negli affari. Nel 1664 il granduca Ferdinando II lo propose alla sorella Anna d'Austria per risolvere questioni legate all'amministrazione delle tenute della "Virgiliana" di Mantova. Il soggiorno in quella città e i viaggi nelle città vicine gli permisero la diretta conoscenza della cosiddetta "pittura lombarda" da Correggio ai Carracci. Fu accolto a Mantova, presso la corte di Carlo II Gonzaga, come conoscitore infallibile delle maniere. Dopo due mesi di soggiorno, sbrigati gli affari e rientrato a Firenze, il cardinale Leopoldo de' Medici gli commise una copia della Madonna della basilica dell'Annunziata da inviare in dono all'imperatore Leopoldo e successivamente, il cardinale gli affidò l'ordinamento della sua grande raccolta di disegni: il primo e il più importante nucleo dell'attuale raccolta dei disegni degli Uffizi che Baldinucci dispose in più di cento libri, seguendo il criterio cronologico. Il cardinale Leopoldo lo fece viaggiare per l'Italia, specie settentrionale, non cessando di proteggerlo sino alla sua morte avvenuta nel 1675. Dopo, sebbene meno fervidamente, l'impresa venne sostenuta da Cosimo III. Grazie al suo incarico fu a contatto diretto con gli artisti d'Italia e di Europa. Risultato di questa feconda attività è il progetto per la sua più grande fatica, "Notizie de' professori del disegno da Cimabue in quà", il cui primo volume usciva nel 1681. Le "Notizzie", divenne un'ambiziosa raccolta di storia di tutta l'arte italiana dalle origini sino all'anno 1670, ordinate per secoli e decenni. Dei sei volumi, di cui si compone l'opera, solamente tre furono pubblicati vivente l'autore. Le Notizie, iniziate con il nome di Cimabue, furono portate fin quasi a tutto il Seicento chiudendosi con la Vita di Mattia Preti. Baldinucci volle illustrare tutti gli angoli del suo panorama italo–europeo usando accuratamente la storiografia precedente (puntualmente citata) e si distingue per avere svolto per primo un'attività di antiquario, di ricercatore e di indagatore di documenti con una sollecitudine riconosciutagli nel secolo XIX col fiorire della scuola storica e coll'opera dei Milanesi, dei Guasti, dei Campori etc. Nel 1658 si sposò con Caterina Scalari, anche lei di ottima famiglia fiorentina, ed ebbe cinque figli, tre dei quali si dedicarono alla vita sacerdotale mentre il terzogenito Francesco Saverio, di professìone avvocato, fu il collaboratore e il continuatore delle attività e degli studi paterni. Nel 1681 Baldinucci si recò a Roma per accompagnare il quindicenne figlio Antonio a vestire l'abito della Compagnia di Gesù. Qui, ospite dell'ambasciatore del granduca a palazzo Madama, in rapporto con gli amici fiorentini residenti a Roma, tra i quali specialmente Francesco Marucelli, venne presto introdotto presso Cristina di Svezia, con la quale aveva già avuto rapporti epistolari, mediatori il cardinale Decio Azzolini e Gian Lorenzo Bernini. La principessa, grande ammiratrice del Bernini, commissionò a Baldinucci la biografia di Bernini (morto l'anno prima). Baldinucci si accinse subito all'opera, raccogliendo le testimonianze dei figli e degli allievi, tra cui specialmente Mattia De' Rossi, e dei bene informati pittori Carlo Maratta e Filippo Lauri, nonché consultando i documenti dell'archivio della Fabbrica di S. Pietro. Ne uscì fuori un racconto colorito e talora drammatico degli avvenimenti tanto singolari della vita e insieme una accurata ricostruzione dell'opera di Bernini. Nel 1677 Baldinucci fu nominato vicario granducale per la Terra di Vico Pisano, dove nelle ore libere dall'ufficio, si dedicava alla compilazione del "Vocabolario toscano dell'arte del disegno", pubblicato nel 1681, prova del suo temperamento polivalente di conoscitore, dilettante, erudito, storico e letterato. Il Vocabolario considera le voci proprie alle singole arti, facendo largo campo alle arti minori, all'artigianato e ai mestieri, e così fornendo un quadro ben vivo dei procedimenti tecnici e manuali della fine del Seicento. La fama conseguita con le Notizie e col Vocabolario valse a Baldinucci l'ammissione all'Accademia della Crusca nella quale assunse il nome di Lustrato, con l'impresa della statua e della paglia e il motto dantesco: "lucente più assai di quel ch'ell'era". Nella Lettera a Vincenzo Capponi si affronta per la prima volta il problema dei criteri validi a distinguere le maniere degli artisti e, di conseguenza, l'opera d'arte autentica dalla copia, e infine il valore della copia. Nel 1686 pubblicò a Firenze "Cominciamento e progresso dell'arte dell'intagliare in rame colle vite di molti de' più eccellenti maestri della stessa professione", la prima storia specialistica della incisione in cui tra gli altri si citano Dürer, apprezzato ancorché troppo "naturalista", e la tecnica di Rembrandt. La Lezione accademica, letta alla Crusca nelle due tornate del 29 dicembre 1691 e 5 gennaio 1692, è un confronto tra la pittura antica e la moderna (tema nato in Italia con Tassoni e Boccalini), cui Baldinucci preferiva la moderna, sostanzialmente per ragioni tecnicistiche (gli antichi non hanno conosciuto la pittura ad olio). I "Lazzi contadineschi", sono invece brevi componimenti teatrali farseschi, scritti per essere recitati dai giovani dell'oratorio di S. Firenze: scene di vita colte nel mondo dei contadini nei loro rapporti coi padroni, notai e avvocati, con una vena comica che rivela l'amico di Lorenzo Lippi
Monografia (1681) Vocabolario toscano dell'arte del disegno nel quale si esplicano i propri termini e voci, non solo della pittura, scultura, & architettura; ma ancora di altre arti a quelle subordinate, e che abbiano per fondamento il disegno, con la notizia de' nomi e qualità delle gioie, metalli, pietre dure, marmi, pietre tenere, sassi, legnami, colori, strumenti ed ogn'altra materia, che seruir possa tanto alla costruzione di edifici e loro ornato, quanto alla stessa pittura e scultura. Opera di Filippo Baldinucci fiorentino agli illustrissimi e virtuosissimi signori Accademici della Crusca