Persona

Biografia

Resta ignota la data di nascita del medico piacentino Bassiano Lando. Insegnante privato di greco e latino a Bologna, Bassiano fu chiamato a Reggio Emilia come lettore pubblico di lettere latine e greche nel biennio 1535–1536. Rifiutatagli per motivi ancora da chiarire una proroga della condotta dal Consiglio della città, Lando ritornò nella casa bolognese per poi trasferirsi a Padova, dove studiò filosofia e medicina, sotto la guida di Giovan Battista Da Monte. Conseguito il dottorato a Venezia il 31 agosto 1542, Lando insegnò privatamente a Padova tra il 1542 e il 1543, anno in cui iniziò la sua carriera accademica presso l'Ateneo patavino: qui ricoprì cattedre di medicina pratica straordinaria, filosofia straordinaria e medicina teorica. Ferito a morte da sette pugnalate davanti alla sua casa la sera del 21 ottobre 1562, Bassiano morì poco dopo, il 31 ottobre. Resta, secondo le sue disposizioni testamentarie, una lapide con inciso solo il suo nome nella chiesa degli Eremitani di Padova. Personaggio rispettato, Lando fu al tempo stesso temuto e odiato soprattutto dai colleghi attaccati dalle sue taglienti definizioni e per la sua posizione alessandrinista sulla mortalità dell'anima. In più di un'occasione ebbe seri problemi con l'ambiente universitario e le autorità veneziane. Nel 1546 Lando curò presso l'editore veneziano Vincenzo Valgrisi, «il libraio al segno d'Erasmo», il "De chirurgica institutione libri quinque" di Jean Tagault, edito a Parigi un anno prima. Dedicò l'edizione al chirurgo padovano Giovanni Antonio Lonigo, incaricato in quegli anni della dissezione pubblica, maestro di Realdo Colombo e figura assai stimata all'interno dell'ambiente accademico padovano. Secondo la testimonianza di Theodor Zwinger, studente e collaboratore di Lando fino al 1559, Bassiano frequentò molte delle figure impegnate nella diffusione della Riforma in Europa dal futuro medico imperiale Crato Von Krafftheim, a Girolamo Donzellini, Oddo degli Oddi – legato a Niccolò Buccella –, al modenese Gabriele Falloppia, tutti possibili intermediari nella pubblicazione dell'opera di Lando. Fu influenzato da Agostino Landi, letterato e latinista, amico di Pietro Bembo, padrino e maestro del medico negli studi padovani, cui Bassiano dedicò nel 1542 "Demosthenis Orationes duae, altera quidem contra Androtionem, altera vero de immunitate adversus Leptinem". Bassiano inoltre testimoniò il suo vivo interesse per la medicina nella dedicatoria ad Ercole II della Iatrologia, in cui affermò che «poetas enim, oratores, philosophos, et caeteros bonos scriptores, evolvendos esse mihi duxi, unde ad ingenii exercitationem aliqua tandem esset rei medicae accessura utilitas». Molte delle opere di Bassiano rimasero inedite e circolanti solo in forma manoscritta. Diversi gli interessi intellettuali che da esse emergono: il rapporto tra filosofia e medicina; l'esigenza di un sapere speculativo, ma capace anche di sperimentare le possibilità di diagnosi e cura; la passione per l'anatomia e la chirurgia; la lotta contro le superstizioni presenti in campo medico; il primato dell'esperienza come unica e vera maestra; la congettura come strumento di immaginazione fondato sulla solidità razionale; la ricerca di nuove basi per una scienza medica aliena dai sofismi accademici

Monografia (1554) Trattato di messer Sebastiano Erizzo dell'instrumento et via inuentrice degli antichi