Persona

Biografia

Maurizio era il quarto figlio, ma il primo ad essere sopravvissuto, del duca cattolico Enrico IV di Sassonia e della protestante Caterina di Meclemburgo. A 11 anni andò a vivere al castello del suo padrino, Alberto di Brandeburgo, cardinale arcivescovo di Magdeburgo e Magonza. Per due anni visse alla corte cardinalizia finché lo zio, il duca Giorgio di Sassonia, richiese il suo ritorno in madrepatria affinché potesse ricevere un'istruzione cattolica per poter succedere un giorno al padre. Maurizio nel 1541 sposò Agnese la figlia maggiore del cugino, il langravio Filippo I d'Assia. Il 18 agosto 1541 il Duca Enrico morì e Maurizio gli succedette come Duca di Sassonia e capo della linea albertina. Georgio di Carlowitz, uno dei nuovi consiglieri del Duca, consigliò a Maurizio (di modo da prevenire una guerra con l'imperatore Carlo V e con suo fratello Ferdinando, allo stesso tempo Re dei Romani e suo confinante come Re di Boemia) di non promuovere ulteriormente il protestantesimo. Egli perciò decise di prendere parte agli scontri tra le armate imperiali e quelle turche di Solimano il Magnifico, Sultano dell'Impero Ottomano, (1542), contro Guglielmo di Jülich–Kleve–Berg (1543) e contro il Re Francesco I di Francia (1544). D'altro canto il Duca confiscò le proprietà della Chiesa cattolica impossessandosi di un'enorme fortuna. Le basi legali del provvedimento furono stabilite con il "Nuovo Ordine Nazionale" (Neue Landesordnung) dal 1543. Successivamente, Maurizio, si rifiutò di far parte della Lega di Smalcalda guidata dai protestanti, anche se il Langravio Filippo d'Assia, suo amico e suocero, era uno dei capi della lega. La causa principale del suo rifiuto fu la sua opposizione alla linea ernestina, guidata da Giovanni Federico I a cui il Sacro Romano Impero aveva promesso l'elettorato sassone, ora nelle mani di Giovanni Federico. Nella settimana santa del 1542, avvenne tra i due il processo per il feudo di Wurzener (Wurzener Fehde), dato che erano vicini ad una guerra di famiglia, perché Giovanni Federico I aveva occupato e amministrava liberamente la regione di Wurzener. Le controversie si erano anche originate dalla politica fiscale in questa zona. L'intervento del langravio Filippo d'Assia e di Martin Lutero prevenne la guerra. A causa della strenua opposizione mossa da Giovanni Federico I ad accogliere la Chiesa evangelica imposta dall'Imperatore Carlo V, il 20 luglio 1546, in accordo con la politica imperiale venne emanato un bando imperiale (Reichsacht) contro di lui, fatto che legittimò Maurizio a prendere possesso del feudo di Wurzener. Attraverso queste dimostrazioni di forza, l'imperatore voleva evitare una futura propagazione del protestantesimo in Europa. Dopo iniziali successi, il Duca si alleò con l'imperatore per sconfiggere la Lega di Smalcalda con le sue armate invase la Boemia. Nel momento cruciale, la Battaglia di Mühlberg, presso l'Elba, l'Imperatore e suo fratello Ferdinando, con l'aiuto di Maurizio poterono sconfiggere la Lega di Smalcalda catturando il langravio Filippo e Giovanni Federico I. In accordo con le cronache dell'epoca, tutto ciò avvenne in un solo giorno, il 24 aprile 1547. Nella speranza di sfuggire alla decapitazione, Giovanni Federico consegnò Wittemberg nelle mani di Maurizio; con questo, egli ricevette la dignità elettorale e nuove terre. Il Duca Maurizio di Sassonia lasciò il campo di battaglia il 4 giugno 1547 e prese possesso dell'Elettorato. La nomina ufficiale ebbe effetto, ma solo più tardi ed a caro prezzo: egli aveva accolto la chiesa evangelista ed aveva posto il proprio suocero, Filippo d'Assia, in una situazione che non gli offriva prospettive. Maurizio gli assicurò che avrebbe potuto evitare di essere visto come un traditore, solo se si fosse arreso all'Imperatore. In ogni caso, Filippo venne fatto prigioniero ed esiliato, pur dopo essersi gettato alle ginocchia di Carlo V. Maurizio, dopo questi avvenimenti, insultò i propri compatrioti con l'appellativo di "Giuda", elemento che fu disapprovato anche dall'imperatore (dal momento che ora Carlo V tentava di reintrodurre il cattolicesimo nei territori protestanti dell'impero), e protestò anche per la continua prigionia del suocero, il Langravio Filippo, malgrado la sua libertà fosse stata garantita da Carlo V. Maurizio espose questi fatti alla Dieta di Augusta il 25 febbraio 1548, dove avvenne la formalizzazione dei possedimenti di Maurizio nell'Elettorato di Sassonia. Ricevuto l'ordine di catturare i ribelli luterani nella città di Magdeburgo (1550), Maurizio colse l'occasione per rivolgersi contro Carlo V con altri principi protestanti. Nel Trattato di Chambord siglato con il re francese Enrico II nel gennaio 1552, Maurizio promise al re denaro e armi per una campagna contro Carlo V. Come ricompensa, Enrico avrebbe dovuto cedere quattro città imperiali conquistate (Metz, Toul, Verdun e Cambrai) con le loro diocesi, anche se Maurizio non aveva i diritti per ottenerle. Nel marzo 1552 i ribelli giunsero nel sud della Germania, sfociando in Austria, forzando l'imperatore ad arrendersi ed a rilasciare Filippo d'Assia. Mentre Enrico di Francia attraversò il Reno ed occupò le terre imperiali promesse a Maurizio, l'imperatore, preso alla sprovvista, si spostò a Villaco. In vista di questi successi, Maurizio lasciò l'alleanza con Enrico II e negozio un trattato con il fratello di Carlo, il re Ferdinando I, a cui Carlo V aderì volontariamente. Con la Pace di Passavia, firmata nell'agosto del 1552, la posizione dei luterani venne momentaneamente garantita. Come contratto della pace vi era anche il rilascio effettivo di Giovanni Federico I di Sassonia e del langravio Filippo d'Assia. La guerra terminò nel 1556 con Ferdinando I; le città imperiali rimasero un possesso francese. Quando Maurizio tornò in Sassonia, protestanti e cattolici erano trattati con egual rispetto. Inoltre questo era stato promosso da diverse lettere dell'imperatore al fine di conservare la pace; poco dopo, ricominciò la guerra contro gli ottomani in Ungheria. Il margravio Alberto Alcibiade di Brandeburgo–Kulmbach (che rifiutò l'armistizio di Passavia) conquistò velocemente le diocesi di Würzburg e di Bamberga (che rimasero sotto il suo controllo per undici anni sebbene fossero formalmente proprietà di Giovanni Federico I), e la città imperiale di Norimberga. Questo fu l'inizio della Seconda guerra dei margravi, che si concluse con la Pace di Augusta del 1555. Maurizio incentrò le proprie alleanze su Ferdinando I e nel 1553 vinse la Battaglia di Sievershausen, ma venne colpito da una pallottola all'addome e morì due giorni dopo sul campo di battaglia, a 32 anni. Venne sepolto nella cattedrale di Freiberg. Dal momento che Maurizio morì senza eredi maschi sopravvissutigli, il fratello Augusto gli succedette come Elettore. Egli si stabilì a Dresda, poco dopo la morte di Maurizio, e il monumento funebre di Maurizio (Moritzmonument), divenne il primo monumento storico nazionale della Sassonia

Monografia (1550) Di Giorgio Agricola De la generatione de le cose, che sotto la terra sono e de le cause de' loro effetti e nature, lib. V. De la natura di quelle cose, che da la terra scorrono, lib. IIII. De la natura de le cose fossili, e che sotto la terra sicauano, lib. X. De le minere antiche e moderne, lib. II. Il Bermanno, o de le cose metallice, dialogo, recato tutto hora dal latino in buona lingua volgare