Persona

Biografia

Nato Giovanni Maria Ciocchi del Monte è stato il duecentoventunesimo papa della Chiesa cattolica e il centoventinovesimo sovrano dello Stato Pontificio dal 1550 alla morte. Nacque a Roma da Vincenzo Ciocchi del Monte, famoso giurista, e da Cristofora Saracini. Fu educato, secondo i dettami dello zio cardinale Antonio Maria Ciocchi del Monte, in un prestigioso oratorio presso il Laterano, dove ebbe come tutore l'umanista Raffaele Lippo. Seguendo le orme del padre, in seguito, studiò giurisprudenza nelle Università degli Studi di Perugia e di Siena. Quando, dopo la laurea, fu avviato alla carriera ecclesiastica, studiò teologia sotto il domenicano Ambrogio Catarino Politi. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1504, divenne cancelliere di papa Giulio II. Nel 1511 suo zio, Antonio Ciocchi del Monte, fu creato cardinale. Nel 1513 succedette allo zio come arcivescovo di Siponto (oggi Manfredonia, in Puglia). Nel 1521 aggiunse anche la diocesi di Pavia. Il 16 febbraio 1513 fu presente alla cerimonia di inaugurazione della nuova sessione del Concilio Lateranense V. Durante il Sacco di Roma del 1527, fu uno degli alti prelati consegnati da papa Clemente VII alle forze dell'imperatore come ostaggi. Avrebbe potuto restare ucciso assieme agli altri a Campo de' Fiori, se non fosse stato liberato in segreto dal cardinale Pompeo Colonna. Fu creato cardinale presbitero nel concistoro del 22 dicembre 1536 da Paolo III, il giorno successivo ricevette la berretta rossa e il 15 gennaio 1537 ricevette il titolo di San Vitale. Prese parte alla commissione incaricata della preparazione del concilio di Trento. Il 13 dicembre 1545 aprì la prima sessione dei lavori nella sua funzione di legato pontificio (fu uno dei tre legati papali, assieme all'inglese Reginald Pole e a Marcello Cervini, il futuro papa Marcello II). Nel 1547 appoggiò la decisione di trasferire il concilio a Bologna.

Monografia (1550) Di Giorgio Agricola De la generatione de le cose, che sotto la terra sono e de le cause de' loro effetti e nature, lib. V. De la natura di quelle cose, che da la terra scorrono, lib. IIII. De la natura de le cose fossili, e che sotto la terra sicauano, lib. X. De le minere antiche e moderne, lib. II. Il Bermanno, o de le cose metallice, dialogo, recato tutto hora dal latino in buona lingua volgare