Sanseverino, Dianora
Biografia
Figlia di Pietro Antonio Sanseverino, principe di Bisignano, e di Giulia Orsini, nipote del papa Giulio II, apparteneva ad una delle più grandi famiglie dell'aristocrazia napoletana filospagnola. Nel 1542 sposò Fernando de Mendoza y Alarcon, marchese di Valle Siciliana, restando vedova dopo circa dieci anni di matrimonio. La principessa di Bisignano, insieme a un'altra nobildonna partenopea Laura Terracina, partecipava attivamente alla vita culturale del tempo, intrattenendo rapporti con l'officina editoriale veneziana di Gabriele Giolito, che ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione del poema ariostesco, attraverso agenti letterari come Lodovico Domenichi e Marco Antonio Passero. Nel 1544 Dianora pubblicò "Stanze sopra una stanza di Messer Ludovico Ariosto", primo esempio di trasmutazione della poesia di Ariosto in aria napoletana: l'attenzione per l'Orlando Furioso diventò spunto per esperimenti lirico–narrativi incentrati sul riutilizzo della materia narrata, generando "la glosa en verso italiano", genere lirico per tematiche amorose e/o elegiache, frutto del sodalizio tra potere spagnolo e aristocrazia napoletana e il conseguente scambio osmotico tra le due tradizioni. Superstite della produzione lirica di Dianora è solo un altro sonetto "Né 'l ciel sereno mai girando intorno", dedicato ad Irene Spilimbergo e contenuto in una silloge in memoria della giovane pittrice morta prematuramente. In esso si rintracciano le influenze dei più illustri poeti del tempo come Ludovico Dolce, Girolamo Muzio, Luigi Tansillo, Bernardo e Torquato Tasso, Benedetto Varchi, e l'inserimento di Dianora in questo consolidato gruppo culturale testimoniato dalle numerose attestazioni di stima coeve: Lodovico Domenichi, per esempio, definì Dianora come "la nuova Saffo" nel suo scritto "Le nobiltà delle donne"