Persona

Biografia

Nacque a Portici da famiglia dell'alta borghesia napoletana. Partecipò dapprima all'attività commerciale della ditta Minasi e Arlotta, dedicandosi successivamente alla vita politica, militando nella Destra liberale. Fu assessore ai Lavori Pubblici nell'amministrazione Amore e contribuì in modo rilevante, dopo l'epidemia colerica del 1884, all'elaborazione ed alle prime realizzazioni del piano per il risanamento di Napoli. Nel 1895 fu eletto direttore generale del Banco di Napoli e ricoprì la carica sino al 1897, prodigandosi nell'opera di riassestamento dell'istituto. Presentò la sua candidatura alle elezioni del 1897 e fu eletto dal terzo collegio di Napoli, che rappresentò anche nelle legislature successive sino al 1919, schierandosi fra i sostenitori di F. Crispi e quindi di S. Sonnino. Incaricato ripetutamente dalla Camera di presentare le relazioni annuali sul bilancio della Marina militare, pur essendo generalmente favorevole alla politica del ministro G. Bettòlo, Arloltta fu costretto a riconoscere che questa oggettivamente favoriva, contro l'interesse dell'erario, le speculazioni di alcuni fornitori privati, in particolar modo delle Acciaierie di Terni. Bettolo fu preda di un'esacerbata campagna contro di lui: Arlotta non aderì alla sfiducia espressa verso l'amministrazione della Marina dalla commissione d'inchiesta, bensì difese con abile intervento Bettòlo e si prestò alla manovra della maggioranza giolittiana per soffocare lo scandalo, presentando nella seduta del 4 luglio 1906 un ordine del giorno di approvazione della politica navale, che, votato di sorpresa, pose fine alla discussione e ad ogni accertamento delle responsabilità. Nel 1909 Arlotta fu eletto ministro delle Finanze nel ministero Sonnino. La sua posizione riguardo alla guerra mondiale fu quella di una politica di neutralità che fosse effettiva preparazione delle migliori condizioni politiche e militari per l'intervento. Nel 1914 si schierò a favore del governo Salandra e nel maggio successivo fece parte della commissione parlamentare per lo studio del disegno di legge per i poteri straordinari al ministero. Nel 1916, dopo la caduta del governo Salandra, entrò a far parte del governo Boselli come titolare del nuovo ministero dei Trasporti marittimi e ferroviari, e gli spettò la responsabilità dei rifornimenti di uomini e di materiali al fronte durante la decima battaglia dell'Isonzo e l'offensiva sull'Ortigara. In quel periodo si recò negli Stati Uniti con la missione, capeggiata da Ferdinando di Savoia, di allacciare trattative in materia di rifornimenti e di trasporti navali. Dimessosi nello stesso mese di giugno nel corso di una parziale crisi del governo Boselli, fu nominato ministro senza portafoglio e mantenne tale carica sino alla caduta del ministero nell'ottobre successivo. Partecipò alla riunione costitutiva del "Fascio parlamentare di difesa nazionale", il cui programma era la continuazione della guerra ad oltranza. Nel 1919 fu nominato senatore occupandosi prevalentemente di problemi marittimi e ferroviari. Morì a Napoli

Consiglio Comunale di Napoli : Sessione straordinaria : Tornata del dì 11 agosto 1884 : Presidenza del Sindaco Comm. Nicola Amore ; 1885