Martuscelli, Domenico
Biografia
Figlio dell'insegnante di calligrafia dei Borbone, sin da piccolo fu affascinato dal mestiere dell'insegnamento, mentre guardava il padre che insegnava le lettere al giovane Francesco II di Borbone. A quattordici anni perse in un incidente entrambi i genitori e rimase orfano. Il Re Ferdinando II, cresciuto anch'esso con gli insegnamenti del padre del ragazzo, prese a cuore il destino del povero orfanello trovandogli in fretta un impiego al ministero delle finanze, per garantirgli una vita dignitosa ed uno stipendio fisso. Nonostante l'appoggio del Re, Martuscelli non era soddisfatto della sua vita e continuò a studiare segretamente per diventare insegnante di scrittura, proprio come il padre. Nel 1836, scrisse un trattato dal titolo “Rudimenti di Storia delle Due Sicilie”. Appena ventenne, si recò nell'ospizio dei Santi Giuseppe e Lucia ad insegnare la scrittura ai poveri analfabeti. Qui conobbe numerosi ciechi, persone all'epoca trattate alla stregua di pazzi. Nel 1873 Martuscelli tenne la prima lezione di scuola elementare per bambini ciechi all'interno di un ex convento abbandonato. Fu un primato in tutta Italia. Da quel momento in poi i ciechi iniziarono ad ottenere sempre più diritti all'interno del Regno d'Italia, fino ad ottenere dall'anno 1886, che i bambini non vedenti potevano frequentare tutte le scuole pubbliche italiane, vivendo una vita “normale”. Nel 1912 riuscì a rendere legale anche l'insegnamento della musica ai non vedenti.