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Questo articolo presenta un inquadramento teorico del concetto di literacy, termine complesso di per sé difficile da tradurre, sia per la polisemanticità sia per la vasta tradizione storico, filosofica ed educativa che lo caratterizza. Dall’analisi della letteratura scientifica internazionale, emerge che la literacy è un fenomeno complesso, che ha catalizzato l’attenzione a livello interdisciplinare, diventando un’arena di accesi dibattiti, tutt’ora in corso, su che cosa si debba intendere per literacy, o essere un literate nella attuale società. Negli anni ottanta, i principali approcci alla literacy, tecno–psicologici, socio–storico–culturali, antropologici optano a favore di una concettualizzazione plurale di literacies, definita anche come “crisi della literacy”. Di fronte allo sbriciolamento delle definizioni, alla moltiplicazione delle locuzioni e alla parcellizzazione delle ricerche, attualmente emerge uno sforzo epistemologico di convogliare i diversi studi delle literacies in un framework teorico capace di dare un senso alla pluralità di approcci teorici e pratici in una definizione più ampia, o in una meta–definizione di literacy. Questo passaggio è fondamentale per comprendere gli ultimi sviluppi: il problema non riguarda la formulazione di una definizione, o la scelta di un approccio rispetto ad un altro (tecno–psicologico o socio–culturale), ma la ridefinizione delle fondamenta della ricerca stessa che indaga la literacy come fenomeno “complesso”, che richiede orientamenti analoghi a quelli usati per studiare i “sistemi complessi”.
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