Monografia, Antico

Persona, Perito di agrimensura, di architettura e di idrostatica bolognese
Periodo: 1712 - 1768
Note biografiche: Nacque a Bologna da Giovanni e da Giulia Maria Minghini e morì a Perugia dove è sepolto nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano. Figlio di Giulia Maria Minghini e dell'impresario di costruzioni Giovanni Alberti, nativo di Vira Trivano (Lugano), trasferitosi a Bologna nell'esercizio di imprenditore di costruzioni. Giuseppe Antonio fu avviato agli studi matematici, interessandosi in special modo alla geometria pratica. Iscritto al ruolo dei pubblici periti di agrimensura, di architettura e d'idrostatica, sorretto da una larga cultura tecnica, egli collaborò ad importanti lavori idraulici e catastali nell'Emilia, nelle Romagne, in special modo a Faenza e a Bagnacavallo (dove dal 1756 al 1758 lavorò come perito agronomo), e negli ultimi anni della sua vita, nell'Umbria. Ideò e costruì diversi strumenti topografici, come la "dioptra monicometra", una livella diottrica che consentiva di ricavare la distanza tra la stazione di rilevamento (la tavoletta pretoriana) e uno scopo, senza procedere a misure sul terreno, che descrisse in un opuscoletto edito a Venezia nel 1758. Pubblicò numerosi scritti, pregevoli per la forma semplice e chiara, e gli strumenti di topografia "Istruzioni pratiche per l'ingegnere civile o sia perito agrimensore e perito d'acque", che tra il 1748 e il 1840 ebbero nove edizioni. Su quest'opera si prepararono all'attività professionale alcune generazioni d'ingegneri, Riccardi nella sua nota "Biblioteca matematica italiana" la elogiava quale libro utile ai geometri agrimensori. "I giuochi numerici" e il "Trattato della misura delle fabbriche".
Lingua: Italiano
Paese: Italia
Persona, Incisore
Ruolo: Disegnatore tavole
Periodo: XVIII secolo - XVIII secolo
Note biografiche: Non si conoscono i dati biografici di questo incisore attivo a Venezia nel XVIII secolo. Le sue prime incisioni documentate compaiono nell'opera di S. Orlandini "'Orlando furioso" pubblicata nel 1730. Successivamente realizzò l'antiporta per due opere di W.H. Neupoort pubblicate da G. Bettinelli "Historia reipublicae et imperii Romanorum" e "Rituum qui ohm apud Romanos obtinuerunt succinta explicatio numismatibus illustrata". Con minuziose incisioni delle vestigia antiche, collaborò ad un'altra importante pubblicazione antiquaria il "Thesaurus Graecarum antiquitatum" di J. Gronow, pubblicato in tredici volumi tra il 1732 e il 1737da B. Iavarina. Incise il frontespizio per la seconda edizione del "Newtonianismo delle dame, ovvero dialoghi sopra la luce e i colori" di F. Algarotti. Nell'opera "La secchia rapita" di A. Tassoni pubblicata nel 1739 Filosi attraverso una tecnica rapida e semplificata, traspose nell'incisione il gusto per il grottesco dei disegni di G. Mescardi. Lavorò spesso per G.B. Albrizzi, uno dei maggiori editori del tempo. In "Biblioteca volante", una sorta di enciclopedia divulgativa in quattro volumi Filosi incise il ritratto dell'autore, G. Cinelli Calvoli; l'anno seguente illustrò "Il falconiere trasferito ed interpretato coll'uccellatura a vischio", un poemetto sulla caccia di I.A. Tuano, con il ritratto dell'autore, vignette e finalini dei capitoli. Nel 1737 incise una pianta della città di Verona che, per la precisione dei criteri di misurazione geometrica e l'uso di simboli convenzionali, segnò una svolta nei modi di rappresentazione della città. Nel 1740, sempre per l'ediotre Albrizzi, uscì una delle prime guide illustrate di Venezia: "Il forestiero illuminato" in cui Filosi ed A. Zucchi realizzarono settantadue vedute di monumenti e luoghi della città, rappresentati in modo preciso e dettagliato, con un tratteggio ordinato e regolare.La guida ebbe molto successo: venne pubblicata anche un'edizione francese e i rami delle vedute furono imitati fino alla fine del secolo. Tra il 1738 e il 1748 Filosi partecipò ad un'altra grande impresa editoriale albrizziana realizzando la maggior parte dei 664 rami che illustrano l'opera in ventisei volumi di Th. Salmon "Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo". Si occupò anche di realizzare incisioni per testi religiosi come per esempio il frontespizio ideato da P. Gradizzi, per "Idea del Buon Pastore" di F. Nufiez pubblicato nel 1741da G.B. Recurti; nello stesso anno, e per il medesimo editore, realizzò l'antiporta e dieci testatine per i capitoli della "Storia del popolo di Dio" di I.J. Berruyer. Incise vignette e finalini dei capitoli con vedute di città della Toscana nell'opera "Dei granduchi di Toscana della Real Casa de' Medici protettori delle lettere e delle belle arti"; nel 1744 furono pubblicate a Firenze, presso l'editore G. Allegrini, "Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana", con alcune scene di Filosi e di altri importanti incisori veneziani, quali G. Giampiccioli, M. Marieschi, P. Monaco e G. Wagner. Collaborò anche al "Nuovo Dizionario scientifico e curioso sacro e profano" di G. F. Pivati, pubblicato in dieci volumi tra il 1746 e il 1761 da B. Milocco, per il quale incise l'antiporta per il primo volume e alcune delle molte vignette e finalini siglati con le sue iniziali. Incise anche composizioni per celebrare monacazioni o matrimoni di nobili veneziani e cerimonie ufficiali.
Lingua: Italiano
Paese: Italia
Persona, Stampatore e libraio
Ruolo: Tipografo
Periodo: XVIII secolo - XVIII secolo
Note biografiche: Visse nel XVIII secolo a Venzia dove svolgeva la sua attività presso il Ponte de' Barettieri, stampando opere prevalentemente di medicina
Lingua: Italiano
Paese: Italia

Contenuto in

Il trattato è diviso in due parti: la prima dedicata alle operazioni di agrimensura, con l'aggiunta di particolari utili e necessari riguardo il modo in cui si distribuiscono le spese dei lavori, la manutenzione dei fiumi, il modo di fabbricare fontane mentre la seconda a quelle del perito d'acque. In esso si descrive la "dioptra monicometra". La prima edizione, apparve sempre a Venezia nel 1748

# Collocazione Prestabile Disponibilità  
IRCRES (GE) - ISEM UTENZA: Y.II.1 No Biblioteca

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