Monografia, Antico

Ente, Mantova
Ruolo: Curatore
Periodo: 1768 - 1797
Note biografiche: Nata con lo scopo di produrre studi originali in ogni campo del sapere, l'Accademia iniziò la sua storia a Mantova in epoca gonzaghesca dapprima sotto il nome di "Accademia degli Invitti" tramutato nel 1648 in "Accademia dei Timidi" fino a che, fortemente infulenzato dall'epoca dei lumi, Giuseppe II, co–reggente con la madre, l'imperatrice Maria Teresa, nel 1767 informò il conte Firmian, governatore della Lombardia, della sua intenzione di riformare l'Accademia dei Timidi, aprendola agli studi scientifici. Si decise che la scelta dei suoi membri fosse estesa all'élite intellettuale di tutta la Lombardia austriaca e che la rinnovata accademia fosse suddivisa in quattro classi: Filosofia, Matematica, Fisica sperimentale, Belle Lettere. Così nacque la "Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere" il cui atto formale di istituzione fu siglato da Maria Teresa, Imperatrice d'Austria il 4 marzo 1768. Nel periodo asburgico, l'Accademia fu una vera e propria istituzione universitaria, celebre in Italia e all'estero. Nel 1775 venne fusa con l'Accademia di Pittura, Scultura e Architettura. Le attività dell'Accademia comprendevano studi e ricerche in ogni campo del sapere dell'epoca, stimolando studi sui problemi più importanti del tempo, in particolare sull'idraulica e sulle acque pubbliche, sulle condizioni igieniche e su temi medico–chirurgici. A seguito della Campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte e del conseguente nuovo assetto territoriale della città di Mantova, il 31 maggio del 1797 l'Accademia mutò il nome con il titolo di Accademia Virgiliana. Tra gli accademici illustri Cesare Beccaria, Giuseppe Parini, Lazzaro Spallanzani, Pietro Verri, Alessandro Volta. L'Accademia Nazionale Virgiliana è retta dallo statuto, approvato con decreto n. 1151 del Presidente della Repubblica Italiana in data 19 dicembre 1983 e integrato nel 1996 con decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali del 24 aprile 1996. Pubblica dal 1863 i volumi degli "Atti e Memorie” e svolge un'intensa attività editoriale
Lingua: Italiano
Paese: Italia
Persona, Stampatore
Ruolo: Tipografo
Periodo: XVII secolo - 1737
Note biografiche: Tipografo di origini parmensi, locatario della tipografia dei padri benedettini del Monastero di Polirone, che venne poi trasferita, nel 1698, a Mantova presso l'Ospizio di Ognissanti, ricevette nel 1711 il privilegio della stampa degli avvisi politici (creato dal duca Vincenzo Gonzaga nel 1588), che conservò fino al 1737. Nel suo testamento nominò erede Giuseppe Ferrari (1711– 1780), suo dipendente a patto che assistesse Cristina Desiderati (figlia della domestica di Pazzoni) e tenesse uniti i negozidi stamperia e libreria. Ferrari sposò Desiderati e chiese ai benedettini uno sconto sull'affitto che gli fu negato ed aprì nel 1739 un proprio esercizio tipografico. Tutte le stampe che produceva riportavano, per debita riconoscenza, la seguente dicituta: "In Mantova per l'erede di Alberto Pazzoni, regio–ducale stampatore". Infatti Ferrari fu dichiarato stampatore ducale a vita dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria con prerogativa di stampare anche privatamente, privilegio che venne però revocato ai suoi eredi nel 1797 in seguito all'occupazione francese. I padri benedettini ricorsero all'amministrazione imperiale (nel 1707 il ducato di Mantova passò all'Austria) che respinse l'esistenza a Mantova di un'altra tipografia all'infuori di quella di Ferrari. Pertanto i benedettini si videro costretti a chiudere la loro stamperia e a vendere a Ferrari tutta l'attrezzatura
Lingua: Italiano
Paese: Italia
Persona, Incisore
Ruolo: Incisore
Periodo: 1730 ca - 1780 ca
Note biografiche: Incisore italiano di origine parmense, attivo a Verona e Venezia. Il suo lavoro includeva riproduzioni di dipinti di Paolo Veronese, Francesco Guardi, Francesco Battaglioli e Pietro Antonio Rotari e dell'architetto Adriano Cristofali, illustrazioni di libri e ritratti di nobili veneziani e incisioni a bulino tratti da disegni, come "Allegoria della pesca" (Bologna 1766 circa) da un disegno di Gaetano Ottani. Quest'ultimo nel 1766 fu ammesso all' Accademia Clementina di Bologna e pubblicò una raccolta di incisioni di Angelo Gizzardi, Dioniigi Valesi e di Pietro Peiroleri, dedicato al principe ereditario Vittorio Amedeo III. Tra le incisioni sacre di Valesi "San Filippo Neri in adorazione di Cristo Crocefisso" conservato a Lodi presso il Palazzo dei Filippini Si spense a Venezia.
Lingua: Italiano
Paese: Italia
Persona, Filosofo, Matematico
Ruolo: Autore citato
Periodo: 1633 - 1687
Note biografiche: Nacque a Modena dove si addottorò dapprima in utroque iure, per dedicarsi successivamente agli studi fisici e matematici di cui era appassionato. Nel 1661 ottenne la nomina di Filosofo e Matematico ducale da Alfonso IV d'Este, carica che gli permise di dedicarsi completamente agli studi: collaborò col marchese Cornelio Malvasia a ricerche astronomiche nell'osservatorio che questi aveva impiantato nella sua villa di Panzano. Alla morte del duca nel 1662, seguì il marchese Malvasia a Bologna, continuando fino alla morte di Malvasia nel 1664 quando gli venne affidata la cattedra di matematica nell'Università di Bologna che coprì per più di un decennio. Abile costruttore di strumenti astronomici e matematici, ne fornì a specole pubbliche e private. Diede importanti contributi anche agli studi anatomici essendo tra i primi a praticare la trasfusione di sangue negli animali. Quando abbandonò Bologna per Padova eresse la specola del seminario di Padova, gli fu commesso di regolare il Piave e altri fiumi ed espose a questo riguardo teorie ardite che, combattute prima aspramente, vennero difese assai più tardi da Pietro Paleocapa. Si occupò ancora di controversie religiose, di miniere, di fortezze, di altri argomenti di ingegneria e di monete. La sua attività nel campo astronomico si esercitò in molti rami diversi: effemeridi, osservazioni di comete, di stelle variabili, teorie planetarie e solari. Scoprì una cometa e per primo segnalò nel 1668 la variabilità di Algol, memorabile inizio del moderno studio sistematico delle variazioni di splendore delle stelle. Nelle sue frequenti polemiche demolì con vigore parecchie dottrine antiquate: prima tra tutte quella delle influenze astrologiche. Morì a seguito di un colpo apoplettico e venne sepolto a Padova nella Chiesa di S.Benedetto dei Monaci Olivetani Le sue pubblicazioni sono ricordate nella Biblioteca matematica italiana di Pietro Riccardi e trattano argomenti svariatissimi. Un cenno particolare merita quella dal titolo: La livella diottrica, nuova invenzione per livellare col cannocchiale con maggior esattezza e facilità che per l'addietro non s'è fatto, aggiuntovi il modo di misurare una distanza incognita con una sola stazione guardando nel cannocchiale (Bologna 1674) dove, tra l'altro, si trova la prima descrizione di un cannocchiale distanziometrico. Un cratere della Luna, a 45°48–²S 20°36–²W, prende oggi il suo nome, Montanari, come pure un asteroide, 8421 Montanari.
Lingua: Italiano
Paese: Italia

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La dissertazione in questione rientra in un contributo culturale dell'Accademia utile a contrastare i gravi disordini idraulici e i danni provocati dal fiume Po mantovano nel XVIII secolo testimoniati dalle fonti che riportano notizie sulle alluvioni, inondazioni e rotte avvenute negli anni 1705, 1708, 1710, 1719, 1725, 1772,1777, 1792, 1795. Tali episodi misero in ginocchio l'economia degli abitanti delle campagne toccate dal fiume

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